I Banchetti “studenteschi”

26 02 2009

By Matteo Menegaldo

greenesternoL’Istituto IAL “Green Hotel” di Magnano in Riviera, è un complesso scolastico frequentato da ragazzi con un’età che va dai 14 ai 20 anni. La scuola permette di scegliere due corsi: sala e cucina.  Il primo anno è orientativo e le ore si dividono a metà fra teoria e pratica di sala e di cucina. In cucina sono presenti due chef: Maurizio Zaina e Luca Selva, mentre in sala ci sono i maître Renzo Pellegrini e Mario Frausin.
Un banchetto viene richiesto anticipatamente dal enti o associazioni. Insieme a loro viene deciso il menu e gli aspetti organizzativi. Il banchetto solitamente include il servizio sala/cucina, il trasporto, le posate, le stoviglie, i bicchieri, il tovagliato, le derrate alimentari e a volte i fiori. Appena la scuola ha la conferma,  lo chef comunica alla sala la quantità di persone presenti ed ordina le derrate alimentari.
I ricevimenti sono preparati dalle classi seconde o terze aiutati a volte dai ragazzi più bravi di prima; si inizia a preparare il cibo circa due giorni prima e poi si mantiene al fresco in celle frigorifere. Le pietanze vengono disposte su vassoi argentati, su pirofile o su specchi, il tutto decorato da coloratissime foglie di insalata o radicchio che presentano il piatto con un tocco più raffinato.
Quando vengono trasportati, in apposite celle frigo, la temperatura per legge deve essere al cuore del cibo ad almeno + 75 gradi ed infatti vengono conservati in box termici in cui la temperatura diminuisce di un grado all’ora. Il compito degli operatori di sala in questi ricevimenti è quello di preparare i tavoli, di disporre i fiori e le tovaglie, di apparecchiare e di servire i piatti, anche se solitamente questi banchetti presentano un servizio a buffet.
Lo IAL prepara banchetti istituzioni ed enti pubblici .





I vari Stili del Green Hotel School

26 02 2009

By Marco

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In questa scuola ho notato che ci sono stili diversi come ad esempio ci sono i cosiddetti “fighettini” che vestono jeans stretti di marca, maglioncini, scarpe di marca come Gucci, Dolce&Gabbana e ascoltano musica House.
Mentre quelli che ascoltano reggea si vestono in modo completamente diverso, con vestiti larghi, pantaloni a vita bassa, scarpe da skater, con i rasta, o comunque dei dread nei capelli.
Inoltre ci sono delle minoranze, come ad esempio i metallari e i rapper, dove i primi si vestono di nero, con borchie, capelli lunghi, i rapper invece indossano dei vestiti grandi tre volte loro.
Per alcuni queste “diversità” vengono paragonate all’ essere sfigati, del tipo non ascolti la musica che ascolto io, non ti vesti come me allora sei uno sfigato: la maggior parte della gente la pensa cosi, ma personalmente questa cosa è una grande cavolata, e non sono affatto d’accordo perché ognuno è libero di avere un proprio stile, di manifestarlo senza nessuno che lo derida oppure gli incolli addosso un etichetta.





Fiaba al Green

26 02 2009

By Gaia

Tra le sperdute colline di Magnano in Riviera, in un luogo isolato dal resto del mondo, si trova un palazzo, chiamato dai suoi abitanti “Il Millepiedi”, ove vi vivono comunità di streghe, elfi e folletti. Controllati da orchi più o meno feroci, questi esseri vivono con l’unico scopo di sopravvivere alla dura legge del millepiedi. Con ardito coraggio e spregiudicato nonsenso del pericolo alcuni di loro riescono a sfuggire alle regole e quindi a distinguersi da tutti gli altri. Eccola, Boss, la strega, che si aggira nei corridoi con il cappuccio calato, lasciando dietro di se un onnipresente tintinnio di metallo, dato dalle chiavi delle sue stanze segrete. Il suo mestiere è inventare nuovi intrugli per diffondere il reggae nel mondo. Suo amico e compagno è il folletto Morandini. Di notte esce con lei dal millepiedi girando per i boschi alla ricerca di funghetti allucinogeni per inventare le pozioni malefiche per mescolarle alle strane razioni che escono dalle cucine. Ecco che, in una di queste oscure notti senza luna, nascosto dietro un cespuglio, Tosolini, il rockettaro della palude, spia i nostri reggaeroi aspettando che essi arrivino al loro nascondiglio scoprendo che i loro ingredienti sono stati completamente distrutti. Lentamente, passando di ombra in ombra, li segue fino alla grotta oscura. Dopo meno di un minuto ecco sentire un urlo agghiacciante provenire dal profondo della grotta, dovuto dalla scoperta che lavoro di mesi e mesi è stato rovinato da un essere sconosciuto. Soddisfatto, Tosolini torna silenziosamente al Millepiedi, per rimettersi a letto e farsi trovare la mattina dopo in piena forma per il disastro. Disperati tornano al palazzo invece Boss e Morandini senza prima passare per i magazzini per inserire le miscele nelle brocche delle colazioni, sapendo bene che nel giro di due giorni avrebbero perso tutta la supremazia. La mattina dopo Boss si avvia alla ricerca del suo amico elfo Mazzega. Lo trova che ondeggia a ritmo di Bob Marley, in compagnia di Pigo, amante di Boss e Frenki, il giullare del palazzo, ognuno con i suoi rasta e il loro iPod ricco di musica reggae. Si avvicina a testa bassa, sapendo che, almeno per un po’, dovrà rinunciare a quella musica e anche alla compagnia di amici. Passa così una giornata in cui, insieme all’elfo Morandini, Boss si muove per il millepiedi a testa bassa, sapendo di aver fallito la missione. Infatti la mattina dopo eccoli! Si avvistano i truzzi, i punk, i metallari… L’elfo Mazzega torna ad essere un Gabber rasato e senza i lunghi rasta. Ognuno torna a seguire il suo stile unico e irripetibile. Questa è una grande sconfitta per i nostri due reggae che non controllano più la scuola. Ma non mollano. Si mettono d’accordo per la notte con lo scopo di ricominciare a costruire la loro scorta. Così, la notte stessa, iniziano la ricerca… Passano mesi e, ricostruita la dispensa a dure fatiche e notti insonni, i nostri reggaeroi cominciano a rimettere le pozioni dentro i cibi delle mense. Anzi, questa volta controllano che gli stessi orchi le ingurgitino… Seduto ad un tavolo, ammezzo agli altri, siede Tosolini che, dopo la precedente vittoria, non sospetta che la strega e il folletto abbiano reiniziato il loro lavoro. Si porta il cucchiaio alla bocca e mangia anche lui il minestrone intriso di pozione. È la vittoria finale per i reggaeroi… ora nessuno, rockettari di palude, orchi e elfi li può più sconfiggere!





Le verità e le bugie

26 02 2009

by Saretta91

Le persone non sono mai quelle che sembrano. Alcuni sono sinceri e onesti altri bugiardi e disonesti. Sono stufa di essere circondata da persone bugiarde e false. Vivo 5 giorni alla settimana in un convitto, e qua sto in compagnia di tanti ragazzi e ragazze. Piano, piano ho iniziato a fare amicizia con un po’ di gente. Certi si sono presentati in una certa maniera altri in un’ altra. E sinceramente non ho mai pensato che fossero dei bugiardi e dei falsi. Almeno fino a poco tempo fa. Ma per ora penso questo solo di una persona. C’è una persona, per la precisione un mio amico, all’inizio mi stava anche simpatico e ci siamo scambiati anche i numeri di telefono, fino a che un giorno (prima di Natale) mi ha detto che gli piacevo e mi ha chiesto cosa pensavo di lui, io gli avevo risposto che lo consideravo solo come amico. Una sera abbiamo iniziato a scriverci, e ci sono uscite anche delle cattiverie. Quando abbiamo finito di scriverci, mi è arrivato un altro messaggio con scritto che gli dispiaceva e che non era stato lui a scrivere. Ma non gli avevo creduto. Quella sera mi ero incavolata di brutto, non gli ho più parlato e scritto per più di un mese. Poi (non so il perché) ho deciso di fare pace e tornare amici. All’inizio mi sembrava anche giusto tornarci, ma poi una sera, ha detto a certe persone (miei amici) che poi mi sono venuti a riferire delle cose NON vere su me e lui. E li mi sono incavolata di nuovo. Non pensavo che fosse una persona di questo tipo, mi ha davvero deluso. E anche se metà scuola è venuta a saperlo, non mi interessa perché nego tutto, e vado avanti a testa alta, fiera di quello che sono e che faccio.